Il metodo adottato

Immagine di Gerd Altmann da Pixabay

Estendere il Cambiamento dalla sfera Personale a quella Aziendale

Come già anticipato, è doveroso  introdurre nelle aziende un sistema formalizzato di gestione del cambiamento e dell’innovazione, tra  l’altro facendo riferimento come la mia esperienza insegna su tutti gli elementi a disposizione compreso la creatività, elemento sul quale non finirò mai di insistere. Personalmente, ho constatato che, se non si opta per questa strategia  si incontreranno difficoltà spesso insormontabili nel momento in cui  l’organizzazione aziendale si trovasse nella necessità estrema del cambiamento, quando questo spesso diventerà ineludibile perché imposto dalla circostanze esterne. In qualità di  consulente e formatore all’interno delle aziende, sono solito introdurre i diversi concetti, metodi o tecniche necessari a mio avviso per stimolare e guidare il cambiamento sottolineando le tre diverse dimensioni che il cambiamento stesso abbraccia:

  1. Cambiamento Personale;
  2. Cambiamento Professionale;
  3. Cambiamento Aziendale e/o Organizzativo.

 

Cambiamento Personale
Riguarda lo stimolo individuale alla crescita e fa riferimento alla nostra necessità di conoscere, favorita dalla curiosità. Varia da persona a persona ed è influenzato dalle nostre esperienze personali. Io lo chiamo il lato “Discovery Channel” di ciascuno di noi. Questa frazione di valore aggiunto non necessariamente va a modificare subito  il nostro comportamento; anzi, spesso le nuove informazioni, il nuovo quadro di riferimento, il nuovo insegnamento rimane privo di ricadute immediate  sulla nostra vita quotidiana, ma non per questo deve considerarsi inutile. Al contrario, non deve essere trascurato sebbene, come detto,  non  sempre abbia riscontri immediati. Spesso infatti le evoluzioni partono da lontano e necessitano di grandi spazi intellettuali, che solo noi possiamo curare, senza aspettarci che altri lo facciano al nostro posto.

Cambiamento Professionale
Quando le informazioni che riceviamo diventano confrontabili con la nostra esperienza di vita, allora cominciamo a porci la domanda se ciò che abbiamo udito possa diventare in qualche modo un bagaglio “operativo”, una funzione che trasformi il nostro comportamento. Questi sono gli strumenti con i quali operiamo nella vita personale, e spesso nel mondo del lavoro. Identifico questa fase come crescita “professionale”. Di fatto, quando lavoro all’interno delle aziende, la richiesta che più comunemente mi viene rivolta dalla direzione del personale, direttamente da tutti i manager operativi, è quella di potenziare il bagaglio professionale dei collaboratori, una priorità avvertita in senso organizzativo ma anche individuale. Occorre però ampliare il significato del termine “professionale”, abbandonando la classica dicotomia schizofrenica tra “lavoro” e “vita privata”. Si può pensare di utilizzare conoscenze cosiddette “professionali” anche in ambiti non esplicitamente lavorativi, e viceversa; un esempio è lo studio delle soft skill , ora tanto diffuso nelle aziende, tale focalizzazione permette di riportare  tutto quanto si è appreso in materia di relazioni interpersonali nella dimensione della vita privata stessa ottenendone enormi benefici.

Cambiamento Aziendale e/o organizzativo.
Terzo valore aggiunto è quello nel quale le conoscenze trasmesse diventano informazioni organizzative, cioè articolate per generare un nuovo comportamento collettivo focalizzato al miglioramento delle performance aziendali. Questo è l’ambito dei processi di direzione, tra i quali uno dei più moderni è appunto quello costituito dalla gestione delle idee.

Diversi autori hanno identificato l’intima relazione tra le tre dimensioni. I risultati rilevano che il più alto livello di innovazione si ottiene quando si è in presenza sia di cambiamento  a livello individuale e  professionale sia di cambiamenti organizzativi  collettivi. I risultati suggeriscono inoltre che forti meccanismi organizzativi orientati alla creatività (persino in presenza di bassi livelli di creatività individuale) consentono di ottenere prestazioni innovative superiori a quelle ottenibili con bassi livelli di stimoli organizzativi, ovviamente, e a quelle ottenibili con la presenza di creatività individuale.

in definitiva va ricercata la completa sinergia tra tutti gli attori del cambiamento e dell’innovazione.