La caffeina non è rilevante nel generare la creatività

La caffeina è lo stimolante più utilizzato al mondo, contenuto non solo nel caffè, ma anche in bibite di largo consumo e negli energy drinks, il cui uso è tra l’altro particolarmente diffuso tra i giovani e si stima che l’85% degli adulti negli Stati Uniti consumi almeno una bevanda al giorno che contiene caffeina.

Nell’immaginario collettivo esiste un legame a doppio filo tra l’utilizzo di stimolanti e le professioni creative, stereotipo che è stato poi confermato come realtà da diversi studi (per una rassegna vedi Weinberg & Bealer, 2004); in particolare, si è riscontrato come l’assunzione di caffeina incrementi la lucidità mentale, la vigilanza e le performance motorie, migliori la concentrazione e il focus attentivo, nonché abbia un effetto positivo sull’umore (Glade, 2010). al riguardo uno recente  studio intrapreso da Zabelina e Silvia (2020) ha determinato  che  i partecipanti che hanno consumato 200 mg di caffeina (circa una tazza di caffè da 12 once, n = 44), rispetto a quelli nella condizione placebo (n = 44), hanno mostrato capacità di risoluzione dei problemi significativamente migliorate (pensiero convergente). La caffeina, invece,  non ha avuto effetti significativi sulla generazione creativa (pensiero divergente) o sulla memoria di lavoro.
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2020/03/caffeina-creativita/